dovrà risarcire l'ospedale
di Tiziano Soresina
FERRARA. Lo specialista in endoscopia Giorgio Bertoni aveva truffato l'ospedale Santa Maria Nuova. Ieri, dopo otto udienze piene di tensioni, è giunto a questa conclusione il giudice Pietro Mondaini che ha condannato il medico a 5 mesi di reclusione (pena sospesa) nonché al pagamento di 5mila euro all'azienda ospedaliera (costituitasi parte civile) come risarcimento per il danno d'immagine. E' una sentenza importante, perché va a «toccare» uno dei fiori all'occhiello del nostro ospedale, visto che la Direzione endocopica digestiva eccelle da tempo in campo nazionale.
Il dottor Bertoni, 56 anni, era finito nei guai per sei indagini endoscopiche _ effettuate fra il settembre 2006 e il maggio 2007 e svolte in regime di libera professione _ su altrettanti pazienti che pagarono un compenso maggiorato di 53 euro (da 196,71 a 249,71 euro) per «l'estrazione di un corpo estraneo». Per il giudice il raggiro stava proprio in quella «estrazione di corpo estraneo» pagata ma mai avvenuta. «Sono sconcertato per questa sentenza _ commenta a caldo l'avvocato difensore Francesco Tazzari _ perché non riesco a capire quali siano le motivazioni della responsabilità penale. Non c'è un movente: non si comprende perché un affermato dirigente ospedaliero che guadagnava sino a 9mila euro al mese dovesse sporcarsi le mani per 12 euro al mese. E poi non c'è prova che il dottor Bertoni abbia compilato quei sei moduli. Lette le motivazioni, faremo appello». Lapidario, invece, l'avvocato Sutich che ha tutelato il Santa Maria. «Il fatto, al di là dell'aspetto monetario, è sicuramente d'estrema gravità e il Santa Maria ha dovuto tutelare non solo la propria immagine, ma soprattutto gli utenti dell'ospedale». L'ultima udienza si era, in precedenza, chiusa con due testimonianze e la deposizione dell'imputato. In particolare Giorgio Mazzi _ direttore operativo del Santa Maria _ è entrato fra le pieghe del procedimento disciplinare scattato («sulla scia di un preciso reclamo») nei confronti del medico «dai molteplici attestati d'elogio per le ottime capacità professionali» e chiusosi con il parere favorevole al licenziamento (mai disposto perché Bertoni è andato in pensione). Da parte sua Bertoni è stato chiaro: «Non mi sento responsabile degli errori di compilazione dei moduli: la parte medica spettava a me, quella burocratica agli infermieri, perché essendo oberati di lavoro venivamo aiutati».
(30 giugno 2010)
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