MAFIA: DEFINITIVO ERGASTOLO A MEDICO DI RIINA E PROVENZANO
La sesta sezione della Corte di Cassazione ha confermato la condanna all'ergastolo per Antonino Cina', il medico che curo' Toto' Riina e Bernardo Provenzano, con le rispettive famiglie, durante la latitanza, e che ebbe un ruolo nella trattativa fra mafia e Stato. Condannato altre tre volte per mafia, Cina' aveva avuto sempre pene 'temporanee': ora invece non uscira' piu' dal carcere, perche' - assieme al boss di Pagliarelli Nino Rotolo, pure lui condannato alla massima pena - e' stato riconosciuto colpevole della lupara bianca che costo' la vita a Giovanni Bonanno, ucciso nel gennaio del 2006. .
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Cina' nega di essere mafioso vero
di Dora Quaranta – 9 gennaio 2009
Palermo. Ha deposto in aula il medico Antonino Cinà nell’ambito del processo, che lo vede fra gli imputati, scaturito dall’operazione “Gotha” del giugno 2006. Cinà, ritenuto dall’accusa il medico personale di Totò Riina, si è difeso sostenendo di non essere un mafioso vero, ma un professionista.
“E i miei discorsi con Nino Rotolo – ha aggiunto – sono solo elucubrazioni fra due comari” riferendosi alle intercettazioni telefoniche effettuate dalle forze dell’ordine. Ha negato poi di aver procurato voti a Giovanni Mercadante, ex deputato regionale di F.I., dicendo: “Mi sono espresso in modo basso, sgradevole. Ne parlavo con Nino Rotolo per cercare di farmi vedere ai suoi occhi come l’uomo che prende il politico per i capelli. Non gli ho fatto avere un solo voto”. In una intercettazione Cinà parlerebbe con Rotolo della possibilità di punire un estorsore del clan Lo Piccolo. “Per senso civico – ha detto Cinà al pm Paci per giustificarsi – per altruismo, io cerco di attutire le sofferenze di chi poteva subire l’arroganza di queste persone”.
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