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domenica 22 maggio 2011

INDAGATI CARLO TOMASI, (primario) e il ginecologo ALESSANDRO BIGGIO, SARDEGNA


Parto fatale a San Gavino, due indagati
Asl: raro caso di mancata coagulazione

Solo l'autopsia, che sarà effettuata lunedì prossimo, potrà dire con esattezza le cause della morte di Romina Vargiu, la giovane mamma di Villacidro, di 34 anni, deceduta durante il parto giovedì sera nell'ospedale di San Gavino. Sta bene, invece, la piccola Aurora.

Parto fatale all'ospedale di San Gavino per la trentaquattrenne Romina Vargiu di Villacidro. A causarne la morte, secondo il direttore generale della Asl, Salvatore Piu, sarebbe stato un «caso rarissimo di mancata coagulazione del sangue avvenuto durante un normale intervento di parto cesareo». La neonata, Aurora, è per fortuna salva.

Il procuratore Giangiacomo Pilia ha disposto il sequestro delle cartelle cliniche e ha iscritto nel registro degli indagati Carlo Tomasi, primario del reparto di ginecologia dell'ospedale, e il ginecologo Alessandro Biggio. Lunedì ci sarà l'autopsia.

LA TRAGEDIA - Romina era una ragazza sana e forte, giovedì mattina è arrivata in ospedale sorridente, ha scherzato con tutti sino alle 19,30, ora in cui è stata accompagnata in sala travaglio. La ragazza ha iniziato ad indebolirsi e ad avvertire una forte nausea. Subito la corsa in sala operatoria, per tentare di salvare la bambina con il taglio cesareo. In pochi attimi la tragedia.

LIORI - Sul decesso della giovane mamma, alla sua prima gravidanza, è intervenuto anche l'assessore regionale della Sanità, Antonello Liori, che, oltre a esprimere sincera vicinanza ai familiari di Romina Vargiu “per un fatto così grave e doloroso”, ha aggiunto che “è necessario fare la massima chiarezza sull'accaduto. Sia la Asl 6 che l'ospedale di San Gavino offriranno la massima disponibilità, come peraltro conferma l'indagine già avviata dalla Commissione interna nominata dalla Direzione generale dell'Asl”.

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Sardegna, 34enne muore in sala parto
La disperazione del marito su Facebook

Il bambino è salvo, il padre: "non mi chiamate ma pregate per lei"


15:31 - “Stasera, quello che doveva essere il giorno più bello della mia vita e di mia moglie si è trasformato in questo vortice di dolore”. Giovanni Schiaviaffida il suo strazio a Facebook. Sua moglie, Romina Vargiu di 34 anni, è morta durante il parto la notte scorsa, all’ospedale di San Gavino Monreale, in provincia di Medio Campidano,in Sardegna. Il bambino è salvo. Ma le cause della tragedia restano ancora da chiarire.

La procura di Cagliari ha aperto un’inchiesta, nessun medico della struttura vuole parlare. L’unica voce, rotta dal pianto, è quella di un papà sconvolto che ha visto nascere un figlio e morire una parte di sé. Sul social network sfoga tutto il suo dolore: “Con il cuore a pezzi, la testa che vortica e non trova risposte, con l'illusione di vivere un incubo e che presto mi sveglierò, con la speranza che sia un folle gioco del destino e non la tremenda realtà, vi sto scrivendo”. Si rivolge agli amici.

Un uomo senza verità che cerca sostegno: “La mia Romi non ce l'ha fatta, ho perso la cosa più preziosa e importante della mia vita, la mia forza, il mio stimolo, la mia certezza ha lottato come un leone ma mi ha lasciato solo, con la piccola Aurora”, l’altra figlia della coppia. Giovanni sognava di far crescere i suoi bambini insieme alla moglie. Poche ore fa aveva persino scattato una foto a Romina, raggiante e con il pancione, e su Facebook aveva scritto agli amici: “Guardate che spettacolo di moglie mentre va in sala travaglio, naturalmente scarpe con il tacco e borsa abbinata”.

Lui scherzava, lei su Faceook aveva dedicato al bambino che aspettava una poesia di speranza, il suo ultimo post era un pensiero per lui: “A te figlio auguro un amico sincero. Un abbraccio per ogni dispiacere. Un sorriso per ogni lacrima”. Il figlio è nato tra un sorriso e una lacrima. L’abbraccio di una mamma non lo conoscerà mai.

Giovanni adesso non ce la fa a parlare, a spiegare e scrive chiuso nel silenzio: “Chiedo a tutti di non chiamare, di non inviare sms ma di pregare x la mia sposa che ci ha lasciato e per la piccola. Come ho diviso l'entusiasmo e la gioia dei giorni scorsi, divido questo dolore troppo grande perche lo possa portare da solo. Statemi vicini con il pensiero, abbracciate Romi”. I carabinieri indagano su una morte per ora senza spiegazioni e Giovanni cerca il coraggio di immaginarsi papà, di andare avanti. Sua moglie non c’è più. I sogni di Romina restano scritti in quella poesia, il suo primo ed ultimo saluto ad un figlio che non vedrà crescere: “Ti auguro i trovare nella disperazione la forza di continuare. Stringendo i denti voltando pagina. Ti auguro di trovare il coraggio di volare”.


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