È in pensione ma opera all’ospedale
Vallo della Lucania, indagati il medico e altri 4 colleghi del “San Luca”. L’inchiesta partita dalla denuncia di una paziente
VALLO DELLA LUCANIA. Medico in pensione continuava ad operare in sala parto con il benestare del primario e dei medici di turno. Cinque medici nei guai nel reparto di ginecologia dell’ospedale “San Luca” di Vallo della Lucania.
Il pm del tribunale di Vallo della Lucania ha emesso cinque avvisi di conclusione indagini: gli avvisi sono stati notificati al primario del reparto di ginecologia Salvatore Ronsini, residente a Vallo della Lucania, e ai medici Vincenzo Filpi (in pensione dal primo settembre 2009), Michele Del Duca (medico chirurgo ma attualmente anche vicesindaco con delega alla Sanità presso il Comune di Camerota), Maria Antonietta Di Filippo di Capaccio e Gaetano Tabano di Roccadaspide.
Tutti sono accusati di usurpazione di funzioni pubbliche (art. 347 c.p.) in concorso di reato (art. 110 c.p.).
I fatti risalgono al 2010 quando una donna di Pisciotta presentò una denuncia all’autorità giudiziaria che ha dato il via all’inchiesta all’interno dell’ospedale di Vallo della Lucania. Le indagini, lunghe e meticolose, sono state coordinate dal procuratore capo di Vallo della Lucania Giancarlo Grippo e hanno visto impegnati, in prima linea, i carabinieri dei Nas di Salerno, del nucleo operativo di Vallo della Lucania e della sezione di polizia giudiziaria del tribunale vallese.
In pratica dalle indagini dei militari sarebbe emerso che il dottore Vincenzo Filpi, nonostante fosse già in pensione, continuava ad esercitare la propria professione all’interno del reparto portando a termine numerosi parti, alcuni anche piuttosto complicati.
Il tutto, secondo l’accusa, con il benestare del primario Ronsini e dei vari medici di turno che consentivano al professionista pensionato di accedere in sala operatoria e di operare al loro posto.
I carabinieri, nei mesi precedenti, hanno interrogato diverse donne e tutte avrebbero confermato la presenza del dottor Filpi all’interno della sala parto.
Ma le indagini delle forze dell’ordine sono tuttora in corso per verificare il perché quest’ultimo continuava a svolgere attività medica all’interno della struttura pubblica sostituendo nel lavoro i suoi colleghi più “giovani”. Ulteriori dettagli potrebbero emergere in sede dibattimentale.
Per il momento la notizia dell’inchiesta ha fatto velocemente il giro del comprensorio dove i cinque medici sono molto conosciuti.
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