La sentenza porta la firma del giudice Lucio Lucciotti, è del 5 maggio e stabilisce una somma risarcitoria di 650 mila euro chePasquale Altobelli dell'ospedale di Ortona, la Asl di Chieti e le assicurazioni della azienda sanitaria, Milano assicurazioni e Ina Assitalia, dovranno versare agli eredi della deceduta. Il 25 ottobre del 1995 al policlinico di Colle dell'Ara morì una donna di 65 anni.A.C finì all'ospedale di Ortona Bernabeo a causa di uno shock settico a una spalla. Aveva una raccolta purulenta che si era formata in seguito a un trauma, mentre stava sollevando un secchio d'acqua. La pensionata soffriva di artrite reumatoide ed era diabetica. Condizioni che imposero al dottor Campitelli, dopo una visita avvenuta il 23 ottobre, di fissare l'operazione il giorno dopo, intervento che però non venne eseguito. Le condizioni della anziana peggiorarono in poche ore. E A.C. entrò in coma.
Trasferita al policlinico, il reparto di rianimazione non riuscì a fermare il grave shock settico. A quel punto la pensionata venne operata e le venne aspirato il liquido purulento dalla spalla. Ma le sue condizioni vitali ormani erano irrimediabilmente compromesse fino a giungere alla morte. I familiari, convinti che dietro il decesso ci fosse la responsabilità dei medici, assistiti dagli avvocati Italo Colaneri e Cristina Di Renzo hanno deciso di fare un esposto in procura. CHIETI. Il giorno dell'operazione era stato fissato ma l'intervento fu rinviato e eseguito due ore prima che la donna morisse. Il tribunale, dopo 16 anni di battaglie degli eredi, ha condannato il medico, la Asl e le assicurazioni a risarcire i danni.
Giunti al processo di primo grado per omicidio colposo, i giudici teatini hanno rinosciuto la responsabilità di Altobelli e della struttura sanitaria, ritenendo il loro comportamento negligente sia nella fase diagnostica che in quella terapeutica. Contemporaneamente esclusero ogni connesione tra il comportamento del medico curante e la morte della paziente.
Ma il caso finì davanti ai giudici di secondo grado. La corte di appello, dopo una perizia medico legale, riconobbe la responsabilità di Altobelli e del medico curante Vincenzo D'Ottavio. Ma la sentenza arrivò nel 2005, dopo dieci anni dalla morte della donna, e i giudici, pur ritenendo che i medici fossero colpevoli, furono costretti a dichiarare il reato estinto per intervenuta prescrizione. Di conseguenza la corte si trovò anche nella impossibilità di pronunciarsi sulle richieste di parte civile. Gli eredi di A.C. però hanno avuto la tenacia di continuare la loro battaglia e tutta la documentazione fu portata all'attenzione del giudice civile.
Del 5 maggio la sentenza del tribunale di Chieti che ha sentenziato la responsabilità civile del medico Pasquale Altobelli, della Asl di Chieti e delle compagnie assicurative della azienda sanitaria locale: Milano assicurazioni e Ina Assitalia. Il risarcimento di 650 mila euro comprende sia il danno patrimoniale sia il non patrimoniale.
Del 5 maggio la sentenza del tribunale di Chieti che ha sentenziato la responsabilità civile del medico Pasquale Altobelli, della Asl di Chieti e delle compagnie assicurative della azienda sanitaria locale: Milano assicurazioni e Ina Assitalia. Il risarcimento di 650 mila euro comprende sia il danno patrimoniale sia il non patrimoniale.
12/5/2011
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