19/06/20011
Anche l'Ulss sarà parte civile «Grave danno d'immagine»
LE REAZIONI. Annuncio del direttore Alessandri dopo la sospensione dei contratti col pediatraL'équipe dei colleghi lo supplisce ed è già stata trovata la sostitutaAnche l'Ulss si costituirà parte civile nei confronti di Domenico Mattiello, il pediatra vicentino accusato di violenza su minori. Lo annuncia il direttore generale Antonio Alessandri: "Non è un dipendente diretto dell'Ulss, è un medico convenzionato, ma sentiamo il dovere morale e civile di farlo per il gravissimo danno di immagine che ha procurato all'azienda. Anche nei medici che hanno un rapporto di convenzione con l'Ulss si avverte lo spirito di appartenenza a un'arte sanitaria, c'è il senso di lavorare insieme per la sanità pubblica. Mattiello ha tradito questa etica, questo comune sentire. Lo facciamo anche a nome delle famiglie coinvolte in questa brutta storia, che vanno salvaguardate".
Intanto il direttore sanitario Eugenio Fantuz sta andando avanti su un altro versante: "Non possiamo licenziarlo perché non è un dipendente dell'Ulss, ma abbiamo aperto un procedimento disciplinare. Mattiello ha con l'Ulss due contratti di convenzione permanente. Noi lo abbiamo già sospeso al momento dell'arresto. Ora gli contesteremo le responsabilità addebitategli dagli inquirenti. L'atto finale potrà essere la risoluzione del rapporto". Il pediatra arrestato aveva in essere, infatti, ormai da molti anni due contratti di collaborazione con l'Ulss, il primo come medico specialista "sumaista", come appartenente cioè al Sumai, il sindacato unico di medicina ambulatoriale, in virtù del quale effettuava visite nelle scuole materne Cariolato e del Villaggio del Sole; e il secondo come pediatra di libera scelta, una convenzione quest'ultima che gli portava nell'agenda di cura 770 bambini. C'è, quindi, da pensare subito al dopo-Mattiello in chiave assistenziale. E l'Ulss non ha perso tempo. "Per le visite nelle scuole - dice Fantuz - abbiamo già raccolto la disponibilità del dottor Riccardo Salvadori. Per il lavoro di pediatra di base Mattiello operava in associazione con altri quattro medici, le dottoresse Cozza, Marchesini, Pizzio e il dottor Andrighetto, che per il momento lo sostituiscono. Abbiamo però già in mano il nome di un'altra dottoressa pronta a prendere il suo posto. Sotto quest'aspetto non abbiamo nessuna preoccupazione".
Fantuz conosceva Mattiello anche per il suo impegno sindacale con la Fimp, la Federazione italiana dei medici pediatri: "Sì lo avevo visto varie volte in quella veste. Davvero un uomo insospettabile. Appariva serissimo, professionale, combattivo. Un comportamento ineccepibile. Aveva molto a cuore i problemi della sua categoria. La sensazione è di uno sdoppiamento di personalità come se qualcosa lo abbia travolto, come se una componente irrazionale si sia impadronita di lui trascinandolo in questo baratro. Altre spiegazioni dinanzi a un fatto così sconvolgente non ce ne possono essere. Per l'Ulss, per la città, per i colleghi pediatri è una disperazione. A Vicenza non era accaduto mai nulla di simile. I nostri pediatri sono professionisti validissimi. In questi anni sono state fatte migliaia di visite. Nessuno avrebbe mai potuto pensare che sarebbe accaduta una cosa così sconcertante che indigna e offende tutti"
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Pediatra arrestato a Vicenza
Un precedente 10 anni fa
Un gruppo i genitori di una scuola media di Cavazzale di Monticello Conte Otto (Vicenza) si rivolse allo studio legale per denunciare presunte anomalie
VICENZA - C’è un precedente di 10 anni fa, una segnalazione sulla morbosità delle visite mediche su alcuni ragazzi di scuola media, a complicare la situazione di Domenico Mattiello, il pediatra vicentino arrestato in flagranza di reato per violenza sessuale su minori. Un caso riportato alla luce dal vicesindaco e assessore all’istruzione di Vicenza, Alessandra Moretti, che come avvocato specializzato nei diritti dei minori si occupò nel 2002 di quella vicenda. Un gruppo i genitori di una scuola media di Cavazzale di Monticello Conte Otto (Vicenza) si rivolse allo studio legale per denunciare presunte anomalie durante le visite sui ragazzi effettuate nell’istituto da Mattiello. Ne seguì non una denuncia-querela, ma una segnalazione alla Procura.
Le autorità raccolsero alcune testimonianze e successivamente il procedimento fu archiviato. Le visite sui ragazzi, peraltro, pare venissero fatte alla presenza di un’operatrice sanitaria di supporto. Gli alunni, tuttavia, avevano segnalato ai genitori le «stranezze» nell’atteggiamento di quel medico. Moretti ha spiegato di non aver ricollegato immediatamente l’episodio all’inchiesta odierna che coinvolge Mattiello, non avendo lei mai conosciuto il pediatra. Sono stati quei genitori a contattarla in questi giorni, ricordandole che la vecchia segnalazione riguardava proprio le visite del dottor Domenico Mattiello. L’assessore ha deciso così di informarne il Procuratore di Vicenza, Paolo Pecori. «Non sta a me dire - ha aggiunto Moretti - se questa vicenda ha qualche rilevanza o se la mia informazione è di utilità o di interesse per indagini. Di certo ho ritenuto mio dovere darne notizia alle autorità competenti».
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17/06/11
Il pediatra confessa gli abusi
all'asilo: «Mi scattava qualcosa»
IL CASO. Il medico arrestato dalla polizia è stato interrogato a lungo in carcere ieri mattina: «Sto vivendo un periodo difficile non so cosa mi sia successo». Sono state convalidate le manette. Il professionista resta al S. Pio XVicenza. Il pediatra ha confessato gli abusi all'asilo nido. Dopo 36 ore in una cella in isolamento al S. Pio X, il dottor Domenico Mattiello ha spiegato al giudice di voler rispondere alle domande. Affiancato dall'avv. Lino Roetta che lo difende, ha parlato per un'ora e mezza davanti al giudice Agatella Giuffrida. Se fra le ipotesi più probabili c'era quella che - non potendo incontrare il suo legale prima dell'interrogatorio - il professionista si avvalesse della facoltà di non rispondere per studiare una strategia difensiva, in realtà Mattiello ha voluto parlare. E lo ha fatto a lungo.Da quanto è emerso - bocche cucite ieri a palazzo di Giustizia, anche il difensore ha preferito non parlare -, Mattiello, 64 anni, residente in città in borgo Casale, ha confessato le molestie sessuali sulla bambina di tre anni trovata mezza nuda nell'ambulatorio dell'asilo nido Cariolato di Bertesina quando la polizia ha fatto irruzione. I filmati, d'altronde, sarebbero inequivocabili, tanto che il procuratore Paolo Pecori, che coordina l'indagine del pubblico ministero Barbara De Munari, li aveva definiti «prove granitiche».
Il pediatra, con studio in viale della Pace, avrebbe fatto riferimento anche agli altri due episodi emersi in questa prima fase delle indagini. Si tratta delle presunte molestie avvenute sempre nello stanzino attrezzato ad ambulatorio a scuola, ai danni di una bimba di tre anni, avvenute il 24 maggio scorso; e di quello, di fine marzo, nel suo ambulatorio, con una bimba di 6 anni.
Perchè questo comportamento? Mattiello, che non si sarebbe scusato, non sarebbe riuscito a spiegarlo. «Non so che cosa mi è successo», è il senso del suo ragionamento. Il professionista, 30 anni di carriera alle spalle e una stima consolidata e riconosciuta, ha fatto riferimento a delle difficoltà che stava incontrando nell'ultimo periodo, che lo avrebbero indotto a comportamenti per lui inediti; e da codice penale.
Non è emerso se Mattiello abbia parlato anche di altri episodi. La difesa ha chiesto un'attenuazione della misura cautelare, ma il gip, accogliendo la richiesta del pm De Munari che ha parlato di pericolosità sociale, pericolo di inquinamento delle prove e possibilità di reiterazione, ha convalidato l'arresto e ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il giudice Giuffrida dovrà valutare la sospensione dell'attività professionale, già disposta comunque dall'Ordine dei medici che ha affidato i suoi 800 piccoli pazienti ad altri pediatri.
Se Mattiello sarà probabilmente interrogato nei giorni prossimi direttamente dal magistrato, proseguono le indagini della polizia per fare luce sui due episodi che avevano portato ad avviare l'inchiesta. E cioè sulle molestie del 24 maggio a scuola e di fine marzo, in ambulatorio. Nel primo una bimba raccontò che il medico la fece giocare «a cavalluccio» toccandole «la farfallina», nel secondo la piccola riferì ai genitori che «il dottore è matto» e che l'aveva «toccata là».
Non solo. I detective della Mobile, che in questi giorni stanno rispondendo alle centinaia di domande dei genitori dei pazienti e degli allievi delle scuole dove il pediatra esercitava l'attività (oltre al Cariolato, anche il nido del Villaggio del Sole e uno privato), devono anche approfondire gli altri presunti casi. In parte sono stati segnalati dalle famiglie, in maniera generica, in parte dalle educatrici degli istituti. E quindi devono esaminare il contenuto delle cassette - sovrascritte - sequestrate nella fotocamera del medico e in casa sua, assieme ai computer e ad altro materiale. Mattiello non avrebbe spiegato il motivo dei filmati, anche se secondo gli inquirenti l'ipotesi più plausibile è che volesse tenere traccia dei «giochi» con i bambini. Proprio questo termine il medico aveva usato in questura, martedì, quando era stato bloccato dai poliziotti del questore Angelo Sanna e del vicequestore Michele Marchese. «Non ho fatto alla bambina niente di male», ha detto
VICENZA
Pediatra arrestato, il medico filmava
i bambini durante le visite
Domenico Mattiello, 64 anni, sospeso dall'Ordine professionali, riprendeva i piccoli con una telecamera. Il procuratore: «Le sue video riprese sono una prova granitica»
VICENZA - Non solo è stato sorpreso mentre molestava una bambina di tre anni durante la visita all'interno dell'asilo nido, ma con una fotocamera stava riprendendo tutta la scena. Sono particolari agghiaccianti quelli emersi durante la conferenza stampa della squadra mobile di Vicenza che ha arrestato in flagranza di reato il pediatra vicentino Domenico Mattiello, 64enne noto in tutta la città con studio in viale della Pace, ex consigliere regionale per il Veneto della Finmp (Federazione italiana nazionale medici pediatri). «Le sue video riprese sono una prova granitica» è arrivato a commentare il procuratore Pecori. Il suo ambulatorio in città è stato posto sotto sequestro e ora gli investigatori del vice questore Michele Marchese dovranno visionare il suo computer portatile e le decine di memory card che sono state recuperate a casa e nell'ambulatorio. Il medico, che a Vicenza segue ben 800 pazienti, al momento è stato sospeso dall'ordine dei medici. A far scattare le indagini della sezione minori della mobile di Vicenza sono stati proprio i sospetti di alcune maestre, che sono rimaste colpite dallo strano comportamento dei bambini reduci dalle visite periodiche che Mattiello faceva in alcuni asili nidi della città ogni due settimane.
Controlli in alcuni casi che si svolgevanosenza la presenza di una terza persona quando mancava l'assisteste sanitaria del medico. Racconti che hanno messo in allarme le educatrici che hanno segnalato tutto al Comune che poi si è rivolto alla Procura. Ma a gettare un'ombra ancora più preoccupante era stata un'altra segnalazione arrivata in questura dai genitori di una bambina che era stata visita nell'ambulatorio medico del pediatra e che tra quelle mura non voleva più tornarci. Per questo gli inquirenti hanno deciso di piazzare una telecamera all'interno della stanza dell'asilo nido Cariolato del quartiere di Bertesina dove il 64enne proprio questa settimana doveva sottoporre i piccoli ad alcune visite di controllo. Le immagini immortalate dall'intercettazione ambientale però non hanno lascito dubbi, tanto da indurre gli agenti a mollare di corsa le loro postazioni in questura per arrivare il prima possibile sul posto per fermare la violenze che stava per consumarsi. Mattiello al momento è in carcere e a breve sarà interrogato dal gip Agatella Giuffrida.
Vicenza, pediatra arrestato
L’accusa: violentava i bimbi
Domenico Mattiello, medico molto noto in città, in manette dopo un blitz all’asilo. L’uomo è stato filmato da alcune telecamere nascoste: stava molestando una bimba di tre anni durante una visita
Il pediatra Domenico Mattiello lascia in auto la questura di Vicenza diretto al carcere cittadino (Galofaro)
VICENZA — Stava visitando una bimba di tre anni, in una stanza dell’asilo riadattata ad ambulatorio, quando gli uomini della squadra mobile di Vicenza hanno fatto irruzione, fermandolo con le manette ai polsi un attimo prima che potesse compiere il più terribile dei gesti: molestare la sua piccola paziente. Domenico Mattiello, pediatra noto in tutta la città con studio in viale della Pace, ex consigliere regionale per il Veneto della Finmp (Federazione italiana nazionale medici pediatri) e referente provinciale del sindacato di categoria, è stato arrestato in flagranza di reato con un’accusa gravissima: violenza sessuale aggravata su minore. Un incubo per Vicenza, una città sotto choc: oggi sono attese la conferenza stampa del procuratore reggente Paolo Pecori e del sindaco Achille Variati, che dovrebbero aiutare a far luce su una storia dai profili neri. Il medico 64enne era già da tempo sotto stretta sorveglianza. Alla normale attività di pediatra di base, infatti, Mattiello affiancava da anni quella di consulente in diversi asili vicentini, dove effettuava visite periodiche e controlli.
A far scattare le indagini della sezione minori della mobile di Vicenza sono stati proprio i sospetti di alcune maestre, colpite dallo strano comportamento dei bambini quando questi erano reduci dalle visite del dottor Mattiello. Stranezze inspiegabili, che hanno iniziato a preoccupare seriamente il personale degli asili nido comunali quando i piccoli, d’improvviso, hanno cominciato a rifiutarsi di andare a scuola. Il primo passo è stato un confronto tra maestre, educatori e genitori, dal quale però non è emerso alcun episodio che potesse essere ricollegato ai disagi dei bambini. Poi qualcuno ha iniziato a riannodare i fili: i bambini irrequieti, le visite in asilo, il dottor Mattiello. Quella paura che cresceva e cresceva, paralizzando i piccoli quando veniva detto loro che quel giorno all’asilo ci sarebbe stato il dottore, che avrebbero dovuto fare i bravi, che era soltanto una visita come tante, di routine, magari dopo che un compagno si era ammalato dei tanti malanni che colpiscono i bambini. I tremendi sospetti, le voci che passano da un genitore all’altro, gli episodi che si ripetono, i sospetti che si infittiscono, fino a quando il personale della scuola decide di compiere il passo più difficile, quello che segna uno spartiacque, e si rivolge alle forze dell’ordine. Le segnalazioni sono state ritenute attendibili dagli inquirenti guidati dal dirigente della mobile Michele Marchese, che hanno dato il via agli accertamenti, hanno iniziato a fiutare e scavare ed alzare il velo sulla verità.
Quando i dubbi di educatori e genitori hanno avuto i primi riscontri, mentre il pm Barbara De Munari studiava gli esposti finiti nel frattempo sul suo tavolo, gli investigatori hanno messomano alle telecamere nascoste e agli strumenti per le intercettazioni ambientali, la chiave di volta per stringere il cerchio attorno a Mattiello. Gli agenti della seconda sezione della mobile hanno installato occhi e orecchie elettronici nella stanza dell’asilo che il dottore utilizzava abitualmente per le sue visite ed hanno aspettato. La visita sulla piccola è iniziata normalmente, poi, piano piano, sono iniziate le molestie. Immagini come un pugno allo stomaco, impossibile aspettare ancora. Gli agenti hanno fatto irruzione ed hanno bloccato il pediatra cogliendolo in flagranza di reato mentre le telecamere avevano immortalato tutta la scena. La polizia ha condotto il medico in manette fuori da scuola davanti agli occhi attoniti delle maestre, sgomente e in fondo incredule che l’orco potesse essere davvero il medico, così noto e stimato in città. Dalle indagini sembra che le violenze non si ripetessero nell’ambulatorio privato del pediatra, perchè lì, a guardare, ci sono sempre i genitori. Nelle scuole invece il medico aveva la possibilità di restare da solo coi bimbi. Mattiello, assistito dall’avvocato Lino Roetta, verrà ascoltato a breve. La difesa chiederà probabilmente di visionare i filmati incriminati per rendersi conto se davvero le immagini che hanno fatto scattare il blitz della mobile siano così chiaramente accusatorie o se invece possa esserci stato un fraintendimento nei gesti compiuti dal professionista. Il medico, ascoltato dagli investigatori in questura, è rinchiuso da ieri sera nel carcere di San Pio X.
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VICENZA, ABUSI SU UNA BIMBA:IN MANETTE PEDIATRA 64ENNE
VICENZA - L'accusa è quella di violenza sessuale per un pediatra di base di Vicenza. L'uomo, Domenico Mattiello di 64 anni, è stato arrestato in flagranza di reato dalla polizia di Vicenza per aver abusato dei suoi piccoli pazienti.
Un'inchiesta avviata solo alcune settimane fa, sulla base delle denunce presentate dalle mamme e dai papà di alcuni piccoli alunni degli asili cittadini. Il medico, oltre che nel suo studio professionale, lavorara infatti come consulente per alcune scuole materne, dove svolgeva visite periodiche e controlli sui piccini. Gli agenti seguivano le fasi di una visita su una bambina di 3 anni da una telecamera nascosta, autorizzata dal gip del Tribunale di Vicenza Stefano Furlani, quando ciò che hanno visto li ha costretti ad intervenire. Fino a quel momento gli uomini della squadra mobile vicentina erano stati particolarmente attenti a non anticipare nessuna mossa, vista la delicatezza del caso.
L'indagine, dopo le segnalazioni delle famiglie, era iniziata con la richiesta di una intercettazione ambientale: il posizionamento di una telecamera nascosta in uno dei luoghi dove il medico visitava i piccoli pazienti. Stamane però gli eventi sono precipitati. I poliziotti, vedendo cosa accadeva durante la visita ad una bimba, hanno deciso che non potevano più aspettare. Cosa abbiano visto attraverso quella telecamera è ovviamente coperto dal riserbo e dal segreto istruttorio. Sta di fatto che il professionista è stato arrestato in flagranza, con l'accusa di violenza sessuale su minore. Il pm Barbara De Munari, che coordina l'inchiesta, ha imposto il differimento dei colloqui in carcere anche per il difensore del pediatra, l'avv. Lino Roetta, che dovrà quindi attendere l'udienza di convalida dell'arresto per avere un contatto con il suo cliente. Nessun elemento in più dalla polizia. «Stiamo lavorando solo su quello che è accaduto oggi - spiega un investigatore - ma è chiaro che ora bisognerà cercare di ricostruire il passato, capire da quanto tempo stava accadendo».
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IL CASO MATTIELLO
Tumore al cervello per il pediatra pedofilo
«Potrebbe essere la causa degli abusi»
Lo pensano i medici curanti. Depositata l’istanza di libertà per l’intervento a metà novembre. Il pediatra deve rispondere di violenza sessuale aggravata
Il pediatra Domenico Mattiello (Archivio)
VICENZA — Domenico Mattiello, il pediatra accusato di aver molestato sessualmente sei piccole pazienti, ha un tumore al cervello. I medici non escludono possa aver influito sul comportamento del pediatra: la collocazione del cancro potrebbe infatti aver alterato il comportamento del dottore e influenzato anche la libido. L’insorgenza della malattia risalirebbe ad un anno e mezzo fa in coincidenza con i casi di molestie. Un elemento che potrebbe essere utilizzato dalla difesa. Mercoledì l’avvocato Lino Roetta, che assiste il pediatra, ha depositato negli uffici del gip l’istanza per la sospensione della misura cautelare ( Mattiello è ai domiciliari) per consentire al dottore di sottoporsi all’intervento chirurgico in programma per metà novembre.
Se i comportamenti del medico fossero stati influenzati o addirittura scaturiti dall’alterazione del normale funzionamento del cervello, le sue azioni potrebbero essere considerate involontarie e incontrollabili. Situazione che potrebbe cambiare completamente la posizione giudiziaria del pediatra, arrestato a giugno mentre abusava di una bambina durante una visita ambulatoriale in un asilo di Vicenza. Era stato quindi portato in carcere con l’accusa di violenza sessuale aggravata dalla minore età delle pazienti e dal luogo (scuola e ambulatorio) dove erano avvenuti gli abusi. Sei casi di cui il pediatra deve rispondere. Il medico, il giorno in cui è stato fermato dagli uomini della Mobile di Vicenza, aveva acceso una telecamera per riprendere l’abuso. Per questo il pm Barbara De Munari aveva ordinato il sequestro di tutti i supporti informatici e videocamera in possesso del medico. Il pubblico ministero aveva affidato ad un consulente, Doraldo Santagiuliana, l’incarico di estrapolare tutti i file contenenti immagini.
Il perito ha trovato circa 250 file, corrispondenti a 50, 60 foto, non tutte a sfondo sessuale. Quanto accaduto aveva portato grande sconcerto in città, dove la famiglia è molto conosciuta, ma anche nell’ambiente medico dove il pediatra era conosciuto tanto che gli venivano affidati anche i casi più difficili dagli stessi colleghi. Tutti gli abusi di cui viene accusato però si collocano nell’arco temporale in cui è insorto e si è sviluppato il tumore. La famiglia inoltre, che non aveva mai notato atteggiamenti sessualmente deviati, aveva parlato, poco dopo l’arresto, di repentini e inspiegabili cambiamenti nell’atteggiamento dell’uomo.
Romina Varotto
27 ottobre 2011
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Pediatra pedofilo, piccole vittime risarcite
fino a 300mila euro
Le famiglie si divideranno una cifra, calcolata tramite le tabelle ufficiali del tribunale, stimata fra i 250 e i 300 mila euro. "Il massimo che si poteva ottenere" ha commentato un legale
Le famiglie si divideranno una cifra, calcolata tramite le tabelle ufficiali del tribunale, stimata fra i 250 e i 300 mila euro. "Il massimo che si poteva ottenere" ha commentato oggi un legale. In questo modo stamane a Venezia il dott. Mattiello e l'avvocato Lino Roetta hanno potuto affrontare l'udienza preliminare senza che le parti offese si costituissero parte civile
ma io mi chiedo....ma le maestr perchè lasciavano andar i bambini da soli nello studio di stò schifoso???? perchè i bambini non venivano accompagnati??io non permetterei mai che mia figlia andasse da sola a farsi visitare!!!
RispondiEliminama che schifooooooooo in che razza di mondo viviamo...non puoi piu mandarli da nessuna parte da soli all asilo maestre che menano...ora il pediatra....ma come diavolo bisogna comportarsi ormai si ha paura di lasciarli anche ai parentiiiiiiiiiiii...e tu pediatra sei un lurido vecchio PORCO
RispondiEliminasono la mamma di una bimba del nido cariolato parte lesa ma le maestre dove cacchio erano quando i bimbi stavano dentro a porta chiusa x 20 minuti? e lui come faceva ad essere sicuro che nessuno sarebbe entrato x avere il tempo di masturbarsi piazzare la telecamera e toccare i piccoli!
RispondiEliminaLe maestre le prime indagate!
sono d'accordo, come potevano lasciare dei bimbi soli a fare una visita medica, anche se non fosse successo niente, povere stelline, da soli con un estraneo, così piccini, chissà che paura. Ma che razza di prassi è? E perchè ci sono visite mediche al nido? da noi, a Milano, no
RispondiEliminaCiao. Anch'io sono mamma di una bimba meravigliosa di 2 anni, ho fatto un migliaio di visite perchè mia figlia è stata tanto male e vi dico che non mi è mai capitato di lasciarla un secondo e sottolineo che non mi è sato mai chiesto da nessun operatore medico (Roma). Sono daccordo che le maestre devono essere indagate, fanno come gli pare e nessuno le controlla, poi succede qualcosa e loro cadono dalle nuvole...è un vero schifo!!!!!!Vivo col terrore per mia figlia..questo non è giusto!!!!!!
RispondiEliminaScusate, con il senno di poi, siamo bravi tutti. Le maestre lasciavano i bimbi non al bidello, oppure ad una persona qualunque. PArliamo del pediatra! Diciamoci la verità, in tutta franchezza, se durante una visita vi avesse chiesto di uscire, prima di questo fatto, non lo avreste forse fatto anche voi???? Prendersela con le educatrici ci allontana dall'unico vero responsabile
RispondiEliminaOra occorre mantenere i nervi saldi e non cercare un colpevole a tutti i costi. Ci vorrebbe un comitato, costituirsi parte civile e lottare perchè quel porco non esca più di galera. Cosa alquanto improbabile con il nostro sistema giudiziario.
Una mamma del Cariolato
Il nostro sistema giudiziaro NON GARANTISCE LA CERTEZZA DELLA PENA!! è vergognoso che ad oggi quest'ORCO per non dir peggio, sia solo stato sospeso percependo ancora il salario che proviene dalle NOSTRE TASSE!! essendo quest'essere abietto un dipendente pubblico!
RispondiEliminain attesa del procedimento penale, si DEVE PRETENDERE CHE OGGI VENGA RADIATO!!
richiedete anchelo voi affinché non accada come in altri casi, che il tutto si svilisca in una insabbiatura lasciandolo impunito.
in questo link sono riportati coloro che si stanno attivando
http://medicicondannati.blogspot.com/2011/06/pedofilo-domenico-mattiello-comunicato.html
UN ALTRA COSA IMPORTANTE DA NON SOTTOVALUTARE,HANNO CHIESTO IL PERMESSO AI GENITORI PRIMA DI FARE LE VISITE??? PARLO DELLA SCUOLA .SE CHIEDONO MILLE FIRME PER QUALSIASI COSA COME MAI IN QUESTO CASO SONO STATI COSI' SUPERFICIALI DA FAR VISITARE UN MINORE DA SOLO SENZA GENITORE?
RispondiEliminaquesto schifoso....spero solo crepi in carcere e che gli facciano il c....altro che mente malata...un bastardo che dichiara era solo un gioco con delle creature innocenti...non si puo' considrerare neanche essere...spero solo non gli facciano fare le vacanze e dopo riescano a insabbiare tutto perche' se esce non gli conviene che lo lascino in mano ai genitori di far giustizia magari appendendolo per le palle ad un trave...pedofili merde.
RispondiEliminaCome mai i genitori non venivano informati sulle visite che i piccoli facevano con questo maledetto schifoso??? Mia figlia, quando si sente male o quando hanno delle visite programmate presso la struttura, il nido mi contatta immediatamente e comunque richiedono sempre la mia presenza. E' ingiustificabile il fatto che le EDUCATRICI e sottolineo EDUCATRICI, non abbiano contattato i genitori dei bimbi in questione!!! E a maggior ragione che venivano visitati. Una terza persona doveva essere obbligatoriamente presente anche per dar conto alla famiglia dell'esito delle visite mediche. Queste vanno condannate quanto quel maledetto!
RispondiEliminaUna mamma di un asilo nido serio.
amici mi hanno garantito che questo signore godeva di ottima fama e stima, perciò non mi sento di condannare le maestre... bisogna sicuramente fare ancora più sensibilizzazione e usare uno scrupolo un più per evitare queste tragedie. io invece proporrei lapidazione in piazza! gente così non deve avere il lusso di essere giudicata da un sistema come il nostro, che tutela i farabutti e fotte gli onesti: datelo in mano ai genitori!!!!
RispondiEliminaSono d'accordo che c'è stata una grave incuria a lasciare che il medico visitasse i bimbi da solo.
RispondiEliminaCi fanno fare mille giri per formalità burocratiche, alla posta mio figlio di sedici anni non può ritirare una raccomandata per me, e poi lasciano visitare i bimbi di tre anni da un pediatra senza la presenza di terza persona:
Sono indignata, e arrabbiata con il sistema, basta che uno sia stimato ........
ed è libero di tirare fuori il mostro che ha dentro come li pare e piace.
Quel bastardo e solo fortunato di non essere in USA, la si lo farebbero pagare. Qui in Italia non li succedera niente.....
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