Questo Blog nasce per dare una VERA GIUSTIZIA a tutte le vittime dei camici bianchi... al MIO AMATISSIMO GERARDO (clicca qui) ed a tutti i Nostri ANGELI...
Forse visti gli andazzi della "giustizia" italiana.. non potremmo mai dire GIUSTIZIA E' FATTA, e pertanto affinché non vi siano più altri Agnelli mandati al Macello.. memorizzate i nomi e riguardatevi il vostro unico Bene Prezioso = la VITA!!
a noi resta la Coscienza in Pace di aver avvisato

martedì 28 agosto 2012

CONDANNATO ROBERTO MARASSO, 12 ANNI ,TORINO

Stuprò pazienti, medico condannato

Torino, 12 anni di carcere a pneumologo


FOTO LAPRESSE

Lo pneumologo Roberto Marasso, accusato di avere molestato nove pazienti mentre le visitava nel 2009 e 2010, è stato condannato dal tribunale di Torino a 12 anni di reclusione per violenza sessuale. Il collegio presieduto dal giudice Maria Iannibelli ha accolto la richiesta di pena avanzata dal pm Marco Sanini. Secondo l'accusa, il medico in ospedale faceva spogliare le pazienti e poi, con la scusa di effettuare visite approfondite, ne abusava

FONTE


_______________________________________________________________________________

01/08/2010 - AL SAN GIOVANNI BOSCO

Visite hard in ospedale
Arrestato il medico



Sospeso dal lavoro a fine maggio,
lo pneumologo Marasso accusato
da diverse pazienti di molestie

MARCO ACCOSSATO

TORINO

Due mesi fa era stato accusato da alcune sue pazienti di averle molestate in ospedale: «Doveva essere una visita pneumologica, sembrava un esame ginecologico». Ieri, Roberto Marasso, pneumologo del San Giovanni Bosco, è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale aggravata. Almeno cinque le testimonianze che, al termine dell’indagine condotta dal pm Marco Sanini, hanno convinto il giudice Salvadori a far scattare nel pomeriggio il provvedimento restrittivo: al medico sono stati concessi gli arresti domiciliari. «Prima mi ha fatto togliere la camicetta e mi ha auscultato con lo stetoscopio - è il copione che secondo le testimonianze e l’accusa si è ripetuto più volte in ospedale -. Poi mi ha chiesto di spogliarmi. Sono rimasta in biancheria intima, ma il dottore ha fatto segno di togliere tutto».

Esplorazione, la chiamava Marasso. Le donne che hanno raccontato la loro esperienza all’avvocato Silvia Termini hanno riferito tutte una storia analoga: «Il dottor Marasso diceva che poteva esserci un tumore all’origine dei disturbi respiratori. Che non bastava auscultare, bisognava approfondire, perché non si poteva tralasciare nessuna ipotesi: doveva sentire le ossa, e per questo ha toccato dappertutto. E doveva sentire anche i linfonodi».

I linfonodi da sentire erano anche quelli inguinali. E qui, stando al racconto delle donne, la visita pneumologica si trasformava in altro: «Ero nuda davanti a lui: inizialmente mi sfiorava - racconta Federica, 25 anni, la prima paziente che ha segnalato all’ospedale quegli strani controlli -, poi mi ha toccata in modo più pesante». In un caso l’«esplorazione» pare sia stata totale: «Il dottore mi ha fatto girare di schiena, mi ha detto di chinarmi in avanti e ha controllato anche lì». Soltanto una donna, una romena di 35 anni, ha avuto la forza di rivestirsi e andarsene, ma il dottor Marasso, secondo quanto racconta la paziente, non ha ceduto: «Stavolta è andata così, ma la prossima bisognerà fare la visita completa». In ospedale, a maggio, erano arrivate tre segnalazioni nell’arco di dieci giorni. Una quarta donna era entrata all’Ufficio relazioni col pubblico del San Giovanni Bosco gridando: «Avete un medico che è un porco!». Poi se ne era andata sbattendo la porta.

Troppe segnalazioni, per pensare a un fraintendimento. L’ospedale aveva immediatamente sospeso il medico, e l’avvocato Gian Maria Nicastro, legale dell’Asl To2 da cui dipende il San Giovanni Bosco, aveva chiesto al pm di valutare anche l’accusa di abuso d’ufficio: «Il “vantaggio ingiusto” per un medico - spiega - può non essere necessariamente monetario, ma anche di natura sessuale». L’avvocato Mauro Vergano, che difende il dottor Marasso, non commenta e ripete quello che aveva dichiarato a fine maggio, quando lo pneumologo è stato sospeso: «Non è mia abitudine fare i processi sui giornali».


FONTE

Nessun commento:

Posta un commento