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sabato 25 agosto 2012

INDAGATI OTTO MEDICI ,PERUGIA


Perugia: muore un detenuto, otto medici indagati per omicidio
Il Messaggero, 16 settembre 2005

La presunta malasanità pare non risparmiare nessun ambiente. Neanche quello già difficile del carcere. E così otto medici perugini, tre del Silvestrini e cinque del centro sanitario del carcere, fanno il loro ingresso nel registro degli indagati per un’inchiesta in cui si ipotizza il reato di omicidio colposo. Titolare dell’indagine è il magistrato Dario Razzi il cui primo passo è stato quello di disporre l’autopsia sul corpo di un detenuto tunisino morto qualche giorno fa all’ospedale Silvestrini forse per un’emorragia interna. Una morte apparsa subito misteriosa.
Ma per capire i contorni del caso occorre fare un passo indietro. E tornare a qualche settimana fa, cella numero 120 del nuovo penitenziario di Capanne, quello inaugurato a luglio. Un detenuto tunisino, già condannato per reati legati allo spaccio di droga, si lamenta da tempo di un problema sanitario: non riesce a dormire e stare seduto perché afflitto da emorroidi.
La direzione del carcere decide di accogliere le lamentele del detenuto e quindi dispone il suo trasferimento al centro clinico. La struttura sanitaria non si trova a Capanne, ma è ancora attiva nel vecchio carcere di piazza Partigiani. Tutto è pronto per l’intervento, anestesia compresa.
Il tunisino viene sottoposto all’intervento e, apparentemente, non ci sono problemi. Dopo alcune ore di degenza al centro clinico viene riaccompagnato in carcere a Capanne. Lui dice di non sentirsi bene, ma gli viene spiegato che sono solo i postumi dell’operazione appena effettuata. Il malessere però non si placa e raggiunge il suo apice con una prima emorragia. La direzione del carcere nuovo decide quindi di chiedere l’immediato intervento del pronto soccorso del Silvestrini. Il detenuto viene trasportato nella struttura di primo intervento e viene sottoposto alle cure possibili per fermare l’emorragia. ma ogni tentativo appare inutile e il detenuto muore.
Scatta l’inevitabile inchiesta, partono gli avvisi di garanzia e ieri mattina si è tenuta l’autopsia sul cadavere. Riserbo sul risultato, ma conferma per morte da emorragia interna. Dovuta a cosa? Dall’indagine è attesa la risposta.


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