E' cominciato ieri mattina, intorno alle 10 e 15, il processo che vede alla sbarra i 18 sanitari - 6 medici e 12 infermieri - coinvolti nella vicenda della morte di Francesco Mastrogiovanni, il maestro di Castelnuovo Cilento che ha perso la vita lo scorso 4 agosto nel reparto di psichiatria dell'ospedale "San Luca" di Vallo della Lucania, dopo 82 ore di contenzione, senza essere alimentato, assistito nè mai slegato. Il procedimento di primo grado si è aperto in un aula - affollata ma non troppo - del Tribunale di Vallo della Lucania; in questa fase iniziale, sono state affrontate le questioni preliminari in relazione alla costituzione delle parti.
Diverse associazioni, oltre ad alcuni familiari di Mastrogiovanni, hanno avanzato richiesta per costituirsi parte civile; tra queste: l'associazione Telefono Viola, impegnata da anni nel campo degli abusi su malati psichiatrici, e l'Unasam, la sigla che accorpa le associazioni impegnate nella salvaguardia della salute mentale. Come annunciato qualche settimana fa, anche l'Asl di Salerno ha presentato richiesta per entrare nel procedimento come parte civile. I capi d'imputazione che gravano sui sanitari rinviati a giudizio immediato sono sequestro di persona, falso ideologico e morte come conseguenza di altro delitto.
In aula, durante questa prima udienza, oltre a diversi familiari e amici di Francesco Mastrogiovanni, c'erano diverse persone appartenenti ai centri sociali e ai vari movimenti - come il Centro relazioni umane di Bologna - che in questi mesi si sono posti al fianco del Comitato "Verità e giustizia per Franco", nell'opera di amplificazione di quel grido civile scaturito dalla proiezione, più volte e in diverse sedi proposta, del video-verità che racconta il calvario subito dal "maestro più alto del mondo" (vedi qui). In un ambiente reso soffocante dal caldo e dalla tensione accumulata nei mesi scorsi, gli imputati presenti sono risultati in numero minore rispetto a coloro che stamattina non c'erano: si è visto qualcuno degli infermieri, nessuno dei medici. Presente invece in aula Giuseppe Mancoletti, l'uomo che ha condiviso con Mastrogiovanni la stanza- prigione del reparto di Psichiatria, nei terribili giorni di inizio agosto del 2009; l'uomo che i giudici, in una delle ordinanze sin'ora emanate, avevano descritto allorchè era stato costretto ad un gesto acrobatico per riuscire a bere un po' d'acqua, essendo stato anche lui legato ad un letto.
L'udienza è terminata prima di mezzogiorno con il rinvio alla prossima tappa di questo atteso processo di primo grado, fissata per il prossimo 30 novembre. Con ogni probabilità anche in quella occasione non si entrerà ancora nel vivo del dibattimento, visto che il giudice ha specificato che l'udienza sarà dedicata alla definitiva costituzione delle parti e alla valutazione degli elementi che faranno parte del processo come prove.
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Oggi, comincerà il processo nei confronti dei 18 sanitari - 6 medici e 12 infermieri - coinvolti nella vicenda della morte di Francesco Mastrogiovanni, il maestro di Castelnuovo Cilento che ha perso la vita lo scorso 4 agosto nel reparto di psichiatria dell'ospedale "San Luca" di Vallo della Lucania, dopo 82 ore di contenzione, senza essere alimentato, assistito nè mai slegato. Il procedimento di primo grado avrà luogo al Tribunale di Vallo della Lucania; la prima udienza è fissata per le 9e30.
I capi d'imputazione che gravano sui sanitari rinviati a giudizio immediato sono sequestro di persona, falso ideologico e morte come conseguenza di altro delitto.
Il comitato "Verità e giustizia per Francesco Mastrogiovanni", dopo l'importante e pieno di spunti incontro di venerdì vedi qui - durante il quale è stato mostrato un lungo montaggio delle sequenze-video del calvario di Mastrogiovanni - ha organizzato un sit-in all'ingresso del palazzo di giustizia, che si svolgerà in concomitanza con l'inizio del processo.
Le tappe di avvicinamento a questa prima udienza del 28 giugno sono state diverse e significative. Tra queste, nelle scorse settimane si è fatta strada la concreta possibilità che l'Asl si costituisca parte civile al processo contro i medici e gli infermieri. Stamane l'addetto stampa dell'azienda sanitaria ha confermato la notizia, riferendo che la tutela legale dell'Asl è stata affidata all'avvocato Bartolo De Vita.
Inoltre, un paio di settimane fa, era arrivata la notizia che la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso presentato dal pubblico ministero Francesco Rotondo contro la decisione del Tribunale del riesame di Salerno che lo scorso febbraio aveva stabilito il reintegro alla professione dei sanitari del reparto di Psichiatria del San Luca di Vallo della Lucania. Pare che la decisione, per ora, sia limitata al solo personale infermieristico; sui medici la Cassazione dovrebbe ancora pronunciarsi.
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