La ginecologa smascherata da Striscia
condannata per aborto colposo
Nei guai per il caso di una donna
incinta che poi perse il suo bimbo
Una nuova condanna - questa volta per «aborto colposo» - ma senza la possibilità di poter usufruire della condizionale. Quattro mesi e 15 giorni per Maria Colavita, la ginecologa di 44 anni che mentre era in malattia compariva in Tv alla trasmissione di Fabrizio Frizzi «I soliti ignoti» e che nonostante fosse stata pizzicata da «Striscia la notizia» visitava un paziente privatamente seppure fosse in mutua dall’ospedale di Rivoli.
La sentenza di ieri mattina (pm Annamaria Baldelli) riguarda il caso di Manuela, infermiera professionale, residente a Sant’Ambrogio, che a 34 anni perse il suo primo figlio. Mancava appena un mese alla nascita.
All’improvviso si sentì male, ma tre ospedali della cintura - per vari motivi - la respinsero. Drammatico l’epilogo: la morte del bimbo. Oltre alla ginecologa Maria Colavita, assistita dall’avvocato Sara Contoli, è stato condannato a 3 mesi il suo collega dell’ospedale di Rivoli Andrea Chiappa, difeso dall’avvocato Vincenzo Enrichens.
Assolti, invece, dal giudice Gian Andrea Morbelli «per non aver commesso il fatto» sia il medico dell’ospedale di Avigliana Alberto Sanesi (difeso dall’avvocato Gianluigi Marino), sia i medici del pronto soccorso del San Luigi di Orbassano, Paola Cassini e Salvatore Oliva (difesi dagli avvocati Gino Obert e Monica Cordella). Il dottor Sanesi spiegò alla mancata mamma che in assenza del reparto di Ostetricia non poteva esserle di grande aiuto. Lo stesso fecero i due medici del San Luigi: non intervennero direttamente perché all’ospedale non esiste il reparto Ostetricia.
Per aiutarla però decisero di caricarla su un’ambulanza e farla accompagnare al Sant’Anna. Ma Manuela vi arrivò quando ormai era troppo tardi. Al marito di Manuela (che si è costituto parte civile con l’avvocato Roberto Saraniti) è stata concessa una provvisionale di 50 mila euro.
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